Una mensola cede. Il mate bollente mi scotta le gambe e mi piovono addosso milioni di oggetti che non ricordavo di avere.
Da quando ho ben due statuette a forma di tartaruga? Sono animaletti antropomorfi, di resina pesante, entrambi serie rappresentazioni dello studio, matto e disperatissimo, con tutto il peso del guscio di passato sulla schiena. Credo siano regali di Natale, forse da parte di un’amica che ora sta costruendo una nuova vita tra le verdi colline del vino.
Tra le macerie c’è anche un elefantino con la proboscide spezzata; è di quelli che ti regalano i senegalesi all’uscita delle librerie …
Quel giorno pioveva e Anthony era appena tornato da Roma – una toccata-e-fuga prima di fare di nuovo le valigie. Non avevamo trovato un parcheggio decente e così eravamo finiti a parlare di letteratura e di Lost seduti in macchina con i rivoli d’acqua grigia che rigavano i finestrini. Ne volete uno? Un viso nero oltre il vetro
No grazie, davvero. Dai, porta fortuna. Così avrete tanti figli! Ve lo regalo. Siete proprio una bella coppia! Anthony ed io c’eravamo guardati ridendo: lui aveva una spessa linea di kajal sugli occhi levantini ed io ero già diventata l’Imperatrice Bambina …
Scavo ancora … Salta fuori una ciotolina nepalese della Bottega Solidale con dentro una candela ai fiori di cotone consumata a metà …
Me l’aveva data Alissa prima di partire definitivamente per L’Uruguay. Un Paese dimenticato. Infiniti campi di girasole e soia, e un presidente contadino e rivoluzionario … [Ci sono persone di un fuoco sereno, che non sente neanche il vento e persone di un fuoco pazzesco, che riempie l'aria di scintille.]
Era l’inverno di qualche anno fa. D fronte ha un tè alla menta fumante, lei mi aveva detto che si sarebbe trasferita a Montevideo con il suo ragazzo e mi aveva parlato dei loro progetti insieme, dell’appartamento in centro, dei bar … dev’esserci anche una foto di quel nostro incontro: io con un maglione fucsia, lei con un paio di jeans e una camicia celeste. E i suoi occhi, chiari come foglie …
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