domenica 31 luglio 2011

Radiohead - Karma Police




31 luglio 2011


Odore di birra versata sul pavimento. Una vela solitaria sulla distesa azzurra del mare.
Si possono fotografare le nostalgie? Penso che posterò un canzone da YouTube, tanto perché la sensazione effimera non sbiadisca troppo in fretta.
Sono le cinque di pomeriggio. Mi infilo i pantaloni neri, una canottierina fucsia e una maglia rosa a maniche lunghe. È luglio ma ho i brividi. Il mio corpo non trattiene più il calore.
Prendo le chiavi della macchina. Devo andare a comprare il giornale. Per la verità ho solo voglia di un diversivo, qualcosa con cui sciacquarmi il cervello. È sabato e domani avrò di fronte oceani di tempo vuoto da stipare di lavori che mi sono creata ad arte. Leggere, tradurre, persino scrivere… Non ho ancora deciso che forma prenderà il nuovo articolo… Per ora butto giù idee e mi segno i titoli dei libri da cercare in biblioteca.
San Romolo è una cittadina della Riviera, con residui di grandeure ottocentesca e poche prospettive, ma c’è una biblioteca. Tutto sta nel consultare prima il catalogo on line. Il programma prevede di continuare a scorrere le scansioni di un fumetto in giapponese, studiare almeno sessanta pagine di Sandokan (ormai sono al quarto o quinto volume) e magari cominciare a guardare uno dei file che ho portato da casa. Il punto è che le lancette sembrano essersi piantate sullo stesso orario da un secolo e il rumore della sveglia somiglia a quello di una bomba ad orologeria.

lunedì 25 luglio 2011

Ieri a GE due deputati Pdl (CASSINELLI e SCANDROGLIO) hanno partecipato ad un in contro a Nervi sui disturbi alimentari. Distribuiti 1000 fiocchetti lilla simbolici. Sì appunto, simbolici.
Mi pare che si parli senza agire concretamente... Ogni volta k muore una ragazza, qualcuno dice due paole di circostanza, qualcuno approva effimere contromisure... poi torna il silenzio. E il menefreghismo istituzionale generalizzato

domenica 24 luglio 2011

23 luglio 2011


Indosso i pantaloni della tuta, e una felpa senza niente sotto – serica sensazione sulla pelle.
Scendere al mercato presto, il sabato mattina, ha un sapore piacevole di vita pulita. I fruttivendoli ecuadoriani stanno ancora mettendo le cassette sui banchi, i negozi cominciano ad aprire pigramente
Compro solo il minimo indispensabile per un paio di giorni: due zucchine, qualche etto di albicocche non troppo mature … la consistenza lisci, morbida e profumata della mia infanzia dimenticata sul fondo di un baule pieno di gente. Il giornale in edicola con il classico libro estivo in omaggio: Harry James … la ricerca poetica di un tesoro…

sabato 23 luglio 2011





Festa Junina Micareta. 17 luglio 2011


È luglio ormai, ma il prato del Santuario della Madonnetta – sotto i forti del Righi - si riempie dell’allegria e della musica brasiliana per una festa fuori programma. È la Festa Junina Micareta, una versione posticipata delle celebrazioni per il solstizio di San Giovanni.
Le donne indossano cappelli di paglia e lunghi vestiti a fiori, secondo lo stile delle contadine nordestine, e gli orari sono “alla brasiliana”: alle tre del pomeriggio il pranzo arriva sui tavoli dentro a grandi teglie termiche d’acciaio: riso, fagioli, arrosto di maiale , verdure fredde e salgadinhos ripieni di carne, da accompagnare con birra o succo di guaranà.
Il temporale notturno aveva fatto presagire una giornata carica di nuvole e un campo pieno di fango. Per fortuna invece la mattina si apre gradualmente sul campanile secentesco, e sul paesaggio ligure del porto, tanto incredibile che merita uno scatto o due… anzi, meglio tre!
A mare Genova la Superba, sdraiata come un gatto al sole, a monte – su, dove si inerpica la funicolare – le villette signorili dell’ottocento e i condominî del nuovo ceto alto; nel mezzo la comunità latina che s’incontra e si racconta.
Non c’è spazio per la tristezza. Si ride e si scherza anche se molte delle canzoni parlano di saudade, quel sentimento particolare che è un misto di rimpianto e nostalgia, e che impregna tutti i ritmi possibili – il samba la bossa nova, e persino la disco più carnevalesca.
La gente arriva alla spicciolata e tutto comincia a prendere una forma più definita solo nel pomeriggio, quando si distribuisce la merenda e iniziano la lotteria e l’asta (o leilão). Le fantastiche cuoche del circolo hanno sfornato le torte tipiche di questa occasione: la broa di miglio e la negra melica, una bomba al cioccolato davvero gustosa, ma per chi è a dieta ci sono anche spiedini di frutta e dolci più leggeri guarniti di ananas.
Ogni piatto è stato preparato con i prodotti della Bottega Solidale che stanno in bella mostra dentro ad un cesto (il primo premio della riffa). E mentre B vince una borsa che sembra fatta di onde azzurre, A – bella come una principessa delle leggende del candomblé - si aggiudica la temuta e apprezzata negra farcita e si apre la vera quadrilha junina, un insieme di figure incrociate e ruote da Domenica del villaggio in cui, per mancanza di cavalieri, alcune donne devono fare la parte maschile, in una gioiosa confusione generale. Ora non manca davvero niente!
Non si tratta solo di divertirsi. L’Associazione Luanda devolverà il ricavato per la costruzione di una scuola in Camerun: era uno dei sogni di un’adolescente coraggiosa, morta di leucemia a gennaio. Aveva 19 anni e le foto sono attaccate ad un tabellone all’ingresso della radura. Mi fermo a guardarle. Io non l’ho conosciuta ma il suo sguardo radioso mi comunica qualcosa d speciale, mi sembra forse di sentire “la forza della speranza”, che di questi tempi è molto rara e preziosa.
Le coppie più o meno improbabili continuano a volteggiare sotto la chioma verde di un antico cedro del Libano. I ragazzini giocano a pallone nel campetto della chiesa. Le bambine ballano con la malizia innocente di chi è cresciuto seguendo certi “modelli” televisivi , oppure spuntano tra le foglie rivolgendo all’obiettivo della macchina i loro sorrisi pieni di finestrelle che aspettano il Topino dei Denti. Una giovane mamma culla teneramente la sua piccola. Minuscole immagini di un futuro sereno.

venerdì 22 luglio 2011




Anniversario di Alex Calder, uno strano artista che non conoscevo
posto i post...
CRONACHE BREVI DELLE MIE GIORNATE

• vicenda Papa-Tedesco: ci voleva Spider Truman per fare un po' d chiarezza... io ascoltando i TG (linea notte + Mineo stamane) non c avevo capito un'H! sarò lenta io o son loro che fanno dei gran sotterfugi???la guerra dei Roses e volano bicchieri. e mi ritrovo a bere in dei calici da bibita enormi, dopo il sinistro avvertimento "sono il residuo d un regalo d nozze. Hanno i loro 40 anni!" Bella responsabilità!!! Aspetto al + presto un Matt(o) che m accompagni x saldi IKEA!
• troppo stordita x continuare la revisione del progetto su spiritualità e indigenismi... (ROBOTTONI ALATI) Leggerò un po’ delle avventure della Tigre della Malesia e poi mi concederò un Castle (3za stagione)... Ma intanto cazzeggio senza scopo su fb!
• e comunque "Se le cose non le sai, SALLE
• tra scioperi, tagli e lavori in corso praticamente ovunque credo k c sia in atto una cospirazione delle lobbies dell'auto x farti andare in macchina!! :(
• devo staccare un po' perché stanotte ho la mia sveglia all'1 (Am)
• 50 pp. di Sandokan lette. Progetto corretto. Relazione x il blog finita!
E poi... Cucina e bagno lavati (Sanitari igienizzati). Piatti di cena e pranzo lavati. Biancheria sciacquata e stesa...
E poi... mille traversie x configurare il mio dannato cellulare!

domenica 10 luglio 2011




Raqiya Masao Yajima / Boichi (Planet Manga)

Il coreano Boichi presta il suo tratto visionario a una storia complessa firmata dal maestro Masao Yajima, che tiene i lettori incollati alle pagine fino all'ultimo colpo di scena e li spinge poi a fare qualche ricerca su internet per avventurarsi nel mondo dello gnosticismo.
Raqiya in ebraico significa “firmamento” o “volta celeste”. Da bambina, Luna scampa ad un terribile incidente e può richiamare in vita la sua famiglia e rimanere felice a Los Angeles, grazie ad un patto col sanguinario demone-donna-serpente Abraxas - che nella sua disturbante sensualità rievoca, snaturandola e ribaltandola in negativo, la Black Magic Woman della celebre copertina di Santana. Il tempo passa e il debito va saldato. I parenti di Luna muoiono bruciati e lei deve tornare a vivere in Giappone, seguita dal fedele amico Isa. Ma i cupi presagi che accompagnano la ragazza non svaniscono, anzi la situazione assume tinte sempre più fosche, tra inspiegabili eventi sovrannaturali, un'organizzazione segreta ai comandi del Vaticano e rispettabilissimi business men che fanno parte di una setta orgiastica. Ogni dettaglio è fermato nel bianco e nero della china con crudo realismo, con una potenza che ricorda i migliori manga d'azione (penso a Shamo di Akio Tanaka) e una poesia ottenuta grazie ad un accurata documentazione fotografica di cui l'autore fornisce un divertente diario nelle pagine extra. Uno splendido seinen dai toni horror e spirituali che esplora le frontiere della maturità grafica e narrativa aprendo le porte ad una nuova forma di conoscenza (Sophia).


Hotel Boichi (Planet Manga)
L’eclettico e visionario Boichi firma una raccolta di fantascienza, arricchita da tavole a colori e da una preziosa copertina in rilievo. La prima storia, che dà il titolo all’antologia, è una cronaca malinconica la cui voce è un computer senziente che custodisce la salvezza del Pianeta. Il cardine della seconda è l’amore che vince le barriere del tempo mentre la terza è una divertente mescolanza di atmosfere surreali e futuristiche; il quarto racconto abbraccia temi mistici, in linea con Raqiya la splendida serie disegnata dallo stesso autore e pubblicata contemporaneamente a questo volume; infine Diadem è un fumetto dai toni fantasy, con una straordinaria potenza grafica giocata su una sorprendente gamma di rossi.
Inoltre troviamo quattro shots di due pagine l’uno che, come i siparietti comici kyôgen del teatro tradizionale giapponese, aiutano ad allentare la tensione narrativa. Un’opera a tutto tondo e matura. Davvero imperdibile!



Woodstock Yukai Asada (Ronin Manga)
Dopo l’infinita saga di annunci e rinvii che purtroppo contraddistingue i prodotti di casa Ronin, ecco finalmente disponibile il primo volume di Woodstock , un manga sorprendente e ad “alto voltaggio”! Gaku Naruse è troppo introverso per formare una vera band ed esprime il suo talento e la sua rabbia in stile seventies con un gruppo virtuale che circola in rete sotto il misterioso nome di Charlie. Ci si muove tra mille riferimenti e citazioni tratte dalla storia del rock (da Iggy & the Stooges ai Clash dai Sex Pistols ai Libertines), ottime per chi come me volesse approfondire la conoscenza di un certo sound che ha influenzato considerevolmente anche la scena giapponese degli anni Ottanta (ingiustamente ignorata in Occidente). Sì, perché il Sol Levante non è solo la dolce melodia del koto tradizionale. Gaku lo capirà per primo, anche alla folgorante performance di Shiina “Mr. Chigira” alla batteria: una vera e propria scarica di adrenalina! Il tratto dinamico delle vignette trasmette la forza dell’impatto sonoro con un intensità forse maggiore di quella che si respirava in Beck – Mongolian Chop Squad – di Harold Sakuishi, un altro noto “manga musicale”. Un fumetto che gli amanti della buona musica non possono assolutamente perdere!


Blue Exorcist Kazue Kato (Planet Manga)

Ecco un altro titolo per gli appassionati dello shonen con implicazioni esoteriche In questo manga, di Kazue Kato e accuratissime tavole ricordano molto le atmosfere gotiche di D-Gray man e le suggestioni fiabesche e inquietanti dei Grimm di Terry Gilliam. Se la trama non sembra troppo originale (almeno a giudicare da questo primo volume), il punto di forza del fumetto sono i paesaggi e il character design intrigante e insolito. Il protagonista è Rin Okumura, il classico liceale svogliato alla Ichigo Kurosaki ( Bleach) , che scopre di essere niente meno che il figlio di Satana e di possedere il misterioso potere delle “fiamme azzurre”. Decide quindi di sfidare il paradosso diventando esorcista per rafforzarsi, sconfiggere i demoni e espiare le proprie colpe. In questo allenamento segreto nella splendida Accademia della Vera Croce, gli sono vicini suo fratello Yukio, genio della farmacia, l'eccentrico direttore dell'istituto, che è capace di trasformarsi in un improbabile fox terrier con tanto di fiocchetto al collo, e la piccola Shiemi, fragile e sensibile amante del giardinaggio: tutti personaggi ben costruiti e disegnati con attenzione, che risultano subito simpatici e intriganti, inserendosi perfettamente nella tipica storia à la Jump, ricca di combattimenti, umorismo e suspance. Per scoprire che cosa si nasconde nelle tenebre non resta che seguire le avventure di questi nuovi eroi del sovrannaturale, magari sbirciando anche la versione animata in corso in Giappone!

sabato 9 luglio 2011


a giugno tanti nuovi manga da segnalare



The Climber Shin'ichi Sakamoto (JPop)

Il mondo del climbing torna sulle pagine di un manga per raccontare l'interiorità di Butaro Mori, un introverso studente delle superiori appena trasferitosi in una nuova scuola. Dopo gli ottimi cammei grafici disegnati da Shin'ichi Ishizuka in Gaku -Vette - (bruscamente interrotto da De Agosstini), ecco nei negozi un altro fumetto sulla montagna che promette di “far vibrare il cuore” dei lettori. Ispirandosi al romanzo omonimo di Jiro Nitta (Kokou no hito – L'uomo solitario, pubblicato in Giappone nel 1969 e vincitore di un prestigioso premio letterario), Sakamoto e lo sceneggiatore Yoshio Nabeta creano una storia attuale in cui la scalata diventa soprattutto un atto mentale, una partita a scacchi in cui calcolare con precisione ogni mossa, ogni “singolo”. Come sostiene il mitico alpinista Yasushi Yamanoi nell'interessante intervista che conclude questo primo volume, quando intraprende una scalata, si tratta di entrare in una fase critica – sia a livello pratico che psicologico – per poi superarla cercando la soluzione con tutte le proprie forze, per sentirsi vivi e realizzati. Sin dalla copertina, completamente giocata sui colori freddi, I tratti puliti ed essenziali contribuiscono a calarsi completamente nell'atmosfera e si adattano perfettamente ad un seinen che si preannuncia matura e complessa. The Climber è consigliato agli esperti dell'arrampicata, che apprezzeranno l'uso di numerosi termini tecnici, e ai profani, che troveranno accurate spiegazioni nel glossario finale e si potranno immergere in un universo sconosciuto e spirituale, fino a sciogliere – forse – i misteri che tormentano l'animo del protagonista.
YOMIGAERIZZO IL MIO BLOG dopo un secolo.
Ecco il racconto che ho leto al sarau brasiliano dei Ragazzi Indoratori di Pillole il 18.6


Corsi integrativi

Paula si sveglia ogni mattina alle 7. Fa colazione con due polpette di riso pressato e una tazza di tè d’orzo. Non le dispiace il cibo giapponese, molto simile a quello che si mangiava a Londrina a casa dei nonni ma ancora non si è abituata al pesce. Vive in Giappone da cinque anni. All’inizio non andava a scuola, quasi non usciva, ma in quelle condizioni si sentiva frustrata: non poteva fare nulla a parte restarsene per ore a guardare il soffitto, stesa sul tatami. I programmi televisivi erano incomprensibili e persino i fumetti erano troppo difficili da decifrare. Per tre mesi non aveva frequentato nessuno. I suoi genitori lavoravano tutto il giorno in una fabbrica d’automobili e la sera non avevano molto tempo da dedicarle, così stanchi da non riuscire nemmeno a parlare tra loro. Per un po’ aveva valutato l’idea di andare a lavorare. Aveva letto alcuni annunci appesi nella bacheca dell’agenzia Hello Work e aveva chiesto anche a un’emprenteira gestita da due boliviani, ma non l’avevano assunta perché “era troppo giovane” (anche se lei sapeva di ragazzi di tredici anni che avevano trovato un posto). Così aveva tentato di dare una mano sbrigando le faccende domestiche.
Suo padre si era informato alla una scuola privata brasiliana: voleva che sua figlia crescesse orgogliosa delle sue radici e non dimenticasse il significato del Sete de Setembro. Ma forse sarebbe stato meglio integrarsi, cercare di capire. Certo, il progetto era di restare solo un anno, guadagnare velocemente abbastanza soldi e poi tornare a casa. Alla fine l'aveva iscritta alle medie in un istituto pubblico, ma nessuno aveva protestato troppo né l'aveva davvero sgridata, quando Paula aveva cominciato a collezionare una lunga serie di assenze ingiustificate. I primi tempi, era stato un disastro. I compagni si avvicinavano per chiederle qualcosa, ma lei non capiva quasi niente e li guardava disorientata. Dopo un po’ le era parso di distinguere qualche furtiva occhiata di scherno e qualche risolino trattenuto: non era una bella sensazione. Durante la pausa-pranzo comprava qualcosa alla mensa – perché sua madre spesso dimenticava di prepararle il bentô – oppure si accontentava di un panino o di una merendina del distributore automatico, e se ne stava per un’ora da sola in un angolo della classe, senza poter chiacchierare con nessuno, mentre gli altri formavano dei gruppetti e univano i banchi, o mangiavano all’aperto sul tetto-terrazzo dell’edificio, nella bella stagione.
Le cose erano cambiate quando erano arrivati gli zii dal Brasile. I suoi cugini abitavano lì accanto, altre famiglie sudamericane si erano trasferite richiamate dal passaparola. E alcuni volontari avevano fondato un’associazione per insegnare il giapponese ai bambini degli immigrati. Il corso estivo costava solo mille yen, e Paula aveva cominciato ad andare regolarmente agli incontri il venerdì pomeriggio. Lì tutto era più semplice: s’imparava attraverso i giochi inventati dai coordinatori o utilizzando dei testi facilitati ed era piacevole stare insieme ad altri brasiliani, riposarsi per un po’ dalla fatica di comportarsi “alla giapponese”. Grazie alla proverbiale creatività dei latini, lentamente i ragazzi si erano scavati una piccola nicchia. All’apertura del secondo anno, qualcuno aveva presentato la domanda per fondare un club scolastico lusofono e sorprendentemente tanti ragazzi si erano iscritti, spinti forse dalla curiosità e da una superficiale conoscenza del Brasile. Una volta rotto il ghiaccio, tutto era andato per il meglio: alle due del pomeriggio, dopo aver pulito i locali e le stanze, ci si riuniva soprattutto per studiare la cultura brasiliana, con i giapponesi che imparavano un portoghese musicale. Paula era felice di dare un contributo, le sembrava che quell'esperienza allargasse le sue frontiere culturali. Durante il festival scolastico, la storia di Curupira, difensore della foresta e degli animali, non aveva sfigurato accanto alle leggende shintoiste, che raccontavano di spiriti acquatici e silvestri. Ma presto erano nati dei dissapori. Fango dentro le scarpe da esterno lasciate in ordine dentro all’armadietto.
Aveva pensato che le solite prepotenti l’avessero presa di mira per vis della sua pelle color cioccolato, ma poi aveva scoperto che non era quello il problema (o almeno, non solo quello): un’amica le aveva confidato che c’erano delle persone invidiose del suo carattere estroverso.
Per fortuna da un po’ non succedevano più incidenti spiacevoli. Da quando era stato assunto un mediatore, Paula non era più stata vittima dell’ijime, il bullismo.
Il tempo è passato e Paula si trova ad un bivio decisivo, un passaggio verso l’età adulta, una sorta di palestra fatta di prove e ostacoli. Ad ogni gradino, una barriera da superare e un solo tentativo possibile: chi fallisce l’esame d’ammissione alle superiori è destinato alla catena di montaggio. Ormai il ritorno sembra una chimera e lei stessa non sente più la necessità di rivedere i paesaggi e i volti che popolano i ricordi della sua infanzia. La cosa buffa è che al momento di lasciare il Brasile aveva fatto una scenata, si era opposta, era quasi scappata di casa. Ora non le importa, ha trovato un luogo adatto a lei, un angolo di pace nella frenesia della vita quotidiana in Giappone.