domenica 18 settembre 2011

The Old Haunts "Fuel on Fire"



Sale sull’autobus. Ed è bella. Non della bellezza che piace agli uomini, questo no (o forse sì?): con la camicia da grunger a scacchi rossi, i Levi’s slavati, le Converse basse e i capelli corti sembra un maschio, o la protagonista di Boys don’t cry. Vorrei voltarmi e chiederle come si chiama. Immagino qualcosa di dolce e aristocratico, dei tempi delle tredici colonie. Qualcosa tipo Melanie, che lei ha riadattato in Mel – più duro e diretto. Virile.
Ma no. Così avrebbe qualcosa di falso, come una riedizione di Sporty Spice, una barbie in tutina da ginnastica e Nike con un pizzico di cagnolino gommoso per i dentini dei neonati. Non può essere … Fruga nello shopper di tela – rosso – e ascolta la musica, lo sguardo perso nelle luci sulla strada. L’impulso di parlarle svanisce e torno ad abbassare gli occhi sul mio libro.
Campeche sta per essere presa dai pirati.
Campeche: le iguane sui tetti piatti delle casette intonacate con colori vivaci, le fortificazioni spesse tre palmi. Inattaccabile con i suoi cannoni addormentati e vigili puntati sul mare. Quanto sangue ha visto scorrere? Io e Cassy avevamo varcato le porte della città al tramonto (una sottile linea di malva sull’orizzonte dorato.
La carne di squalo alla piastra era gustosa e profumata. Solo un piccolo assaggio spaventato e soddisfatto, nell’epoca in cui le regole non erano ancora tanto severe.

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