martedì 20 settembre 2011
The Saints - Demolition Girl
Si avvicina. Ha gli occhi dolci di un ragazzo randagio, i dread biondi legati su un lato della testa in un complicato crocicchio, come un tepee rasta. Mi sorride. Mi parla. Scusa, mi puoi aiutare a comprare un kebab? Lo guardo in viso. Sulla guancia ha il segno di un piercing non rimarginato. E labbra rosa ben disegnate. Un attimo di smarrimento. Sarebbe a dire che vorresti un euro? Meravigliata che tutto finisca semplicemente così. Infantilmente sollevata che non sia l’ennesimo scherzo crudele, Prendo il portafoglio, ma ho solo poche monete, una placchetta smaltata con la bandiera del Brasile che mi ha regalato Rui il giorno della mia laurea e cinque yen conservati con affetto dall’ultimo viaggio, prima del terremoto. Presente e passato.
Sorrido rilassata, gli allungo 1€. Grazie! Sei gentilissima. Hai un cuore grande! Gli altri neanche si fermano. Sono io che essere riconoscente per non avermi distrutto per il gusto passeggero di una presa in giro perversa. Lo saluto con un cenno e riprendo a camminare. La testa piena di una nebbia densa. I battiti cardiaci rallentano.
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