sabato 4 febbraio 2012

LE MAPPE DEI MIEI SOGNI


Può la scienza diventare arte visiva del racconto e aiutarci a descrivere il mondo intero? E la narrativa non è forse una forma di misurazione soggettiva dello spazio e del tempo? Un’entomologa può inseguire per anni una chimera o dedicarsi a scrivere un libro; un rude uomo di campagna, che modella se stesso sul mito personale del cowboy americano, può rivelarsi un filosofo tenero e paterno. Non perdersi nella vertigine della realtà è una sfida alla quale Tecumseh Sparrow Spivet risponde con l’eleganza delle sue mappe, ma non è facile uscire dal buio della caverna platonica per avventurarsi nell’universo degli adulti. Lasciarsi alle spalle l’infanzia significa allontanarsi dal guscio protettivo della famiglia, mettere in discussione i fondamenti stessi dell’esistenza. Nel corso del viaggio ci si trova davanti a molte scelte, ogni certezza deve essere abbandonata. TS è un dodicenne (a volte poco credibile) ma ha uno sguardo curioso di un passero e il coraggio e la fierezza di un guerriero pellerossa. Per un ragazzino cresciuto nella calma di un ranch del Montana, il miraggio di Washington, con le sue luci e i suoi musei, è come un sogno strappato da una rivista, finché una telefonata non lo convince superare i confini e raggiungere l’ignoto. Il suo cammino avventuroso – perché ogni bambino trasforma le difficoltà in avventura – lo costringe a confrontarsi con i fantasmi del passato. A bordo del treno che lo porta da Ovest a Est degli Stati Uniti, s’interroga sulla vera storia dei suoi avi e dei suoi genitori; sulle proprie radici e sul misterioso rapporto tra razionalità sentimenti. Lontano dal West delle frontiere da scoprire, si estende un in territorio insidioso, dove le persone dotate di senso critico devono nascondersi,come i fuggiaschi di Bradbury.
Disegni e note a margine configurano il romanzo come un incredibile ipertesto cartaceo che, combinando la precisione illusoria delle carte e uno stile immediato e pulito à la Mark Twain, richiama i carnet de voyage e la graphic novel contemporanea; e l’esperienza si espande in senso davvero multimediale, comprendendo un sito internet dall’aspetto vintage e un film che vedrà la regia di Jean-Pierre Jeunet.

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