giovedì 25 agosto 2011

24 agosto 2011



Avevo intenzione di postare anche l’ultimo brano del mio diario sul blog, ma è diventato troppo personale. Ci sono cose che è meglio non dire apertamente, nemmeno nel familiare spazio sconfinato della rete… Meglio allora parlare di Gheddafi che pare sparito e dei suoi figli che diventano personaggi da operetta per le pagine dei rotocalchi (la Bella Aisha, il calciatore dopato, il militare… ), della spaccatura di un Paese che fino a ieri sembrava solo un puntino sulle rotte commerciali dei gasdotti internazionali. O magari parliamo di Berlusconi che si reinventa una verginità diplomatica trattando a pranzo col leader degli insorti, dimenticando l’amicizia da circo col dittatore di qualche mese fa. O potei ingarbugliarmi anch’io cercando di spiegare la Manovra – e le sterzate – di un governo che promette senza agire e taglia senza aver mai piantato…
Ma non sono un’analista. Non lo sono mai stata. Posso solo fare riferimento al mio piccolo mondo chiuso e intimo, alla voglia che ho di scrivere di ogni minimo dettaglio delle mie giornate insignificanti. Del negro senegalese che innaffia un campo di zucchine verdi e chiare nel tramonto, del mare dorato che sfuma in un orizzonte quasi color malva.
E della casa indipendente che vorrei: un appartamento ultra-moderno e minimalista inondato di luce (verde, azzurra, arancione, rosata), minuscolo ma con un terrazzino dove poter mangiare in estate.

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