La seconda stagione di “A Certain Magical Index” (“To-Aru Majutsu no Index 2”) è la prosecuzione della storia proposta nella prima serie, ovvero l’adattamento animato dei light novel dal settimo al dodicesimo volume.
Come nella prima serie lo
sviluppo narrativo non è del tutto unitario e anzi si può suddividere in due
filoni principali; da un lato l’aspetto “religioso” o “magico” della realtà e
dall’altro l’approccio “scientifico”: due versanti sono legati dalla presenza centrale
dello studente Touma Kamijô e dalla suora anglicana Index, una vera e propria
banca-dati vivente che ha memorizzato il contenuto di 103.000 grimori magici e
proibiti.
In particolare, qui sono
presentate con più chiarezza le diverse organizzazioni magiche /spirituali che
si fronteggiano per il dominio sulla conoscenza occulta (o per la conquista di
nuovi spazi di espansione della fede?) e quindi una suddivisione schematica dei
vari gruppi potrebbe essere utile per orientarsi.
Chiesa Puritana d’Inghilterra.
I suoi componenti
fondamentali erano già stati introdotti all’inizio della vicenda, quando Stiyl
Magnus e Kaori Kanzaki erano stati inviati a recuperare Index, rifugiata
nell’appartamento di Touma. Qui vengono mostrate le alte sfere dell’organizzazione
Necessarius ( la Chiesa del Male Necessario) con sede a Londra. L’arcivescovo Laura Stuart muove le fila come diretta
superiore del braccio operativo. Dal punto di vista narrativo, il nuovo
personaggio consente di gettar luce sulla complessa ambientazione futuristica
/steampunk: la Città-Studio nella quale vivono circa due milioni di persone (di
cui l’80% studenti ed ESPER) è un luogo completamente regolato da una
tecnologia sostenibile avanzata, mentre il resto del mondo sembra in un certo
senso bloccato nel periodo vittoriano. Considerando il character design e
l’idea di una donna forte al comando di una potente istituzione religiosa è
inevitabile pensare a Caterina Sforza, il capo del Ministero dei Santi Affari
in “Trinity Blood” (Sunao Yoshida / Kiyô Kujyô): anche se Laura ha un’aria più
giovane e meno autorevole, ma dirige le operazioni per recuperare la “Croce di
Pietro”, un potente artefatto magico che doveva essere sotto la custodia della
Chiesa Romana. Usando tale strumento, i cattolici possono teoricamente
conquistare qualsiasi luogo sulla Terra a patto che si realizzino alcune
specifiche condizioni astrali ma essa è una “spada-pugnale” con la quale si
possono uccidere i santi perché il suo metallo, proprio come i chiodi della
crocifissione, estrae la debolezza degli eletti e li rende così inoffensivi.
Per questa ragione Kanzaki
non potrà partecipare alla missione: la donna, che usa una nodachi mescolando
tecniche giapponesi e occidentali, prima di abbracciare la fede anglicana era
stata papessa di Amakusa. [2]
La “Chiesa delle Distinte Dottrine” o “Amakusa
Style Remixed Church” (Amakusa-shiki Jûji Seikyô) è una setta cristiana
nipponica molto selettiva, che mantiene la propria segretezza nascondendo i
riti nei gesti quotidiani. Il nome, che potrebbe sembrare fantasioso, trae
spunto dall’esistenza storica dei cosiddetti “kakure kirishitan” che dovettero nascondere
la loro fede dopo la Rivolta di Shimabara del 1638 e la conseguente
persecuzione dei cristiani e la chiusura dei rapporti commerciali con gli
europei in generale e con i portoghesi in particolare.
Dopo l’abbandono di Kaori
Kanzaki, il ruolo di Supremo Pontefice è stato assunto da Saiji Tatemiya [3]che usa
una spada a lama serpentina, probabilmente una rivisitazione della mitica
Flamberga di Rinaldo da Montalbano, l’eroe del ciclo carolingio.
I capelli pieni di punte
suggeriscono un’affinità con Touma, anche se il design di questo combattente
lascia presagire il carattere misto del suo stile di lotta: la maglia molle con
disegnata una grossa croce rossa rimanda chiaramente alle crociate e ai
cavalieri di S. Giorgio; la pesante collana ornata da lunghi pendagli
cilindrici è un attributo tipico degli antichi sciamani e le scarpe da basket e
i pantaloni larghi sottolineano la fluidità dei movimenti, simili ai passi di
breakdance (ed è forse quest’ultima caratteristica a richiamare Mugen, il vagabondo di “Samurai
Champloo”[geniale serie diretta da Shin’ichirô Watanabe nel 2004-2005] che
mischiava elementi della danza di strada alla capoeira brasiliana).
Come dimostrano Tatemiya e Kanzaki
nonostante siano esperti nella lotta mista, i membri della setta di Amakusa
prediligono la spada e si rifanno in modo abbastanza esplicito alla tradizione
delle kunoichi (donne ninja).
Infatti, oltre ai due leader del gruppo nel primo blocco della seconda serie
vengono presentate delle ragazze che, conservando alcuni tratti in comune con
Kaori, non ne hanno il fascino né la sensualità. In particolare, prima che la
situazione delle alleanze sia chiarita, Touma si trova a dover affrontare Uragami, una ragazza dai metodi e
dall’aspetto molto simili a quelli della guardia del corpo Lan Fan del Paese di
Xing (corrispondente alla Cina) in “Fullmetal Alchemist” di Hiromu Arakawa.
L’arco narrativo del “Libro
della Legge” mostra i rapporti di forza esistenti tra le diverse organizzazioni
in campo, descrivendo la gerarchia interna alla setta di Amakusa e alla Chiesa
Romana.
Come Necessarius è guidato
da Laura Strauss, anche nell’organizzazione cristiana le donne hanno un ruolo
fondamentale, pur non avendo esplicitamente la leadership. Il Papa Matthai Reese [4]si serve
di un vero e proprio esercito di suore combattenti – Agnese Forces - ncaricate di recuperare il libro eretico
scritto da Edward Alexander.
Nell’anime, il nome
dell’autore non viene chiarito mentre nel manga il parallelo con Aleister Crowley è reso esplicito fin
dall’inizio. Secondo la storia, il mago aveva iniziato a lavorare al suo
grimorio per completare il corpus di regole che avrebbero posto fine al sistema
magico della cristianità cominciando una nuova era, L’Eone di Horus (Æon of
Horus). In realtà la stesura del testo risale un’esperienza in Egitto del 1904,
quando il cerimoniere tentò di invocare delle entità sovrannaturali (le
silfidi) utilizzando un rito ispirato alla demonologia secentesca. La creatura
risvegliata da tale formula era Aiwass, che dettò le sue rivelazioni tra l’8 e
il 10 aprile. [5] Nella fiction l’uomo,
sfuggito alla morte, vive nel misterioso Palazzo Senza Finestre[6], dal
quale dirige la Città-Studio col titolo di Sovrintendente Generale (Tôkatsu Rijichô) con lo scopo occulto di
creare un Paradiso Artificiale sfruttando la bioelettricità dispersa
dall’utilizzo reiterato dei poteri degli studenti ESPER.
Sarebbe interessante aprire
una breve parentesi sulla fortuna della figura di Alisteir Crowley nella
narrativa nipponica degli ultimi anni, che rinverdisce il recupero operato
dalle star della cultura pop psichedelica occidentale degli anni ’60-’70. “A
Certain Magical Index” non è infatti l’unico anime / manga nel quale compare un
personaggio con questo illustre nome. In “D-Gray Man” di Katsura Hoshino uno
degli esorcisti è Krory III, un vampiro convertito che, insieme ai suoi
compagni, s’impegna nello sterminio del Male. [7]
Tuttavia, la caratterizzazione dei due personaggi è sostanzialmente diversa
perché, se in “D-gray” l’accento è gotico – anche se scherzoso – in “To-aru
Majutsu no Index” sia il suo aspetto sia l’ambiente che lo circonda sono
ispirati alla luce e suggeriscono il punto di congiunzione tra scienza e magia,
rappresentato dalla pratica alchemica fusa alla tecnologia informatica. Il
direttore dell’accademia è pallido, quasi albino e indossa un completo
tradizionale cinese, come se si rifacesse alla leggenda cinese degli Otto Immortali,
tuttavia la stanza piena di led e la soluzione nella quale è immerso (perché a
testa in giù?) sono elementi fantascientifici che ricorrono nella maggior parte
degli anime post-apocalittici / cyberpunk.
La ricerca del Libro della
Legge inizia con il salvataggio di Orsola
Aquinas, una religiosa della Chiesa Romana che possiede le più potenti
chiavi per decodificare i linguaggi occulti.
Il nome Orsola è un riferimento alla santa
mentre il cognome deriva chiaramente da Tommaso d’Aquino, considerato uno dei
pensatori più importanti della Scolastica del XIII secolo nella quale si
realizza il punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica. In
questo senso, è idealmente complementare a Stiyl Magnus che, come ho già notato
in precedenza, ha il suo omonimo in Alberto Magno, famoso teologo dello stesso
periodo storico che postulava la convivenza pacifica tra religione e scienza. A
causa delle sue capacità do “traduzione”, Orsola è considerata pericolosa dal
Vaticano, che quindi decide di eliminarla e invia i suoi emissari a questo
scopo. Salvata dalla Chiesa Anglicana, torna in patria, a Chioggia, dove viene
nuovamente attaccata dagli assassini.
L’organizzazione
paramilitare è guidata da Agnese Sanctis
una suora con una massa di treccine rosse, una divisa molto ridotta e un paio di scarpe con la suola altissima che
somigliano ai tradizionali zôri
giapponesi, ma s’ispirano alle “chopine”, calzature in voga tra la nobiltà
europea nel periodo compreso tra il XV e il XVII secolo. Avendo circa la stessa
età d Index, la ragazzina diventa un’ideale spalla nelle gag a sfondo sessuale
che coinvolgono Touma, preso tra le due “lolita” e la procace Orsola. Per la
verità, questa deriva quasi ecchi / harem rovina le potenzialità della serie
togliendo mordente e profondità psicologica ai personaggi: si ha la sensazione che l’autore abbia aggiunto questi sketch
ammiccanti più per compiacere il pubblico dei sondaggi che per una reale
esigenza stilistica!
Le truppe armate sono dei
veri e propri battaglioni di giovani suore tra le quali spiccano diverse figure
che però, vista la ricchezza del materiale originale, nell’anime (e nel manga)
vengono presentate di sfuggita. Sorella
Lucia ha un carattere forte e una grande determinazione che le consente di
affiancare Agnese nelle missioni più pericolose comandando un intero plotone.
Anche lei si converte alla dottrina anglicana di Necessarius dopo essere stata
sconfitta e poi salvata da Touma.
Angeline agisce seguendo il
proprio credo, ma non è radicale come le sue compagne e spesso si lascia
prendere dalle emozioni e dal dubbio. A causa della sua indecisione sembra
pasticciona e goffa quando cerca di seguire alla lettera gli ordini per
rientrare nelle grazie delle sue superiori. Si può presumere, infatti, che la
ragazza, allevata in seno alla chiesa, abbia scelto la strada del sacerdozio
per emulare Agnese e Lucia. I lunghi capelli biondi sono spesso legati in due
trecce e i suoi occhi grandi ricordano molto Rosette di “Chrono Crusade” (Daisuke
Moriyama).
Caterina è un’altra suora del corpo
combattente Ha meno spessore e meno importanza bellica, anche se si dimostra
una preziosa alleata dopo la conversione delle armate alla causa anglicana.
Considerando l’aspetto fisico delle tre e il loro comune passato di orfane, esse
costituiscono un “trio di supporto”, ossia un gruppo che, ricalcando in chiave
pop e post-moderna il tema mitologico e artistico classico della triade
femminile, torna in molti anime e manga a sfondo religioso. L’esempio più
chiaro di questa costruzione narrativa è in “07- Ghost” (Yuki Amemiya / Yukino
Uchihara) con Libelle, Athena e Angela, anche se in questo caso le donne non
hanno un ruolo offensivo; o in “Chrono Crusade” (Daisuke Moriyama) dove le
novizie, raggruppate in un unico insieme, non scendono in battaglia.
Inizialmente la devozione di
Agnese alla causa la rende un’acerrima nemica della Chiesa Anglicana e della
sua magia, anche se lei stessa ha particolari abilità, che derivano dalla sua
grande croce, chiamata “Bacchetta del Loto” . [8]
Tuttavia, come afferma Orsola, la sua fede non è basata sulla certezza ma sul
dubbio e proprio questo credo non-monolitico le consente di vedere le pecche e
le reali intenzioni della Chiesa Romana e di passare dalla parte di Touma
durante il salvataggio di Orsola sulla Regina dell’Adriatico, una nave
incantata originariamente creata da Roma per attaccare la fazione veneziana e
sminuirne il potere e trasformata successivamente in una galera sulla quale
anche la giovane è stata imprigionata con l’accusa di eresia per aver fallito
la precedente missione.
Dal punto di vista
dell’animazione, questo arco narrativo è il migliore della serie sia per quanto
riguarda gli effetti scenici della flotta azzurra e luminosa in navigazione sul
mare sia per il dinamismo dei combattimenti. Infatti, l’ammiraglia, con le
caratteristiche visive della classica nave fantasma in stile “Olandese Volante”
/ “Perla Nera”, diventa subito teatro di una nuova battaglia che contrappone il
nostro protagonista senza macchia a una delle eminenze della Chiesa Romana, Biagio Busoni, un vescovo
fondamentalista che desidera ottenere la gloria terrena anche sacrificando
delle vite umane e con questo obiettivo comanda ben mille soldati. La più
notevole delle sue capacità offensive è “Il Peso della Croce” che schiaccia
l’avversario con enormi crocifissi di pietra: tale tecnica ricorda uno dei
supplizi inflitti alle presunte streghe dall’Inquisizione, mentre la “Croce
della Santa Vergine Margherita” è un incantesimo basato sulla storia di
Margherita di Antiochia, che uccise il serpente tentatore pugnalandolo con un
crocifisso.
Lidvia Lorenzetti,
conosciuta anche come “Mardi Gras” (Martedì Grasso, anche se l’originale
giapponese “kokkai no kayô” significa letteralmente “martedì del pentimento”) è
un’altra figura importante che si muove nell’ombra perseguendo i suoi scopi. Trovandosi già ai vertici dell’istituzione
cattolica, non cerca ulteriore potere ma desidera propagare il più possibile il
Verbo. Per questo ordisce un piano per risvegliare la Croce di Pietro che,
attivata durante le celebrazioni estive (“Daihasei-sai”), [9] dovrebbe
convertire forzatamente tutti gli abitanti della Città-Studio.
Nella strategia per
sfruttare la particolare configurazione astrale e la massa di energia
sprigionata durante le competizioni è coinvolta anche Oriana Thomson, una
formosa maga che combatte usando un mini-grimorio le cui pagine vengono
strappate con i denti e lanciate verso gli avversari. La tecnica denominata
“shortland” le permette di formulare diversi incantesimi mescolando i simboli
dei quattro elementi e le conoscenze riguardanti i colori. Storicamente la
magia elementale è diffusa tanto nelle credenze occidentali (dai riti celtici
al moderno olismo di Wicca) quanto nell’esoterismo praticato nell’onmyôdô.
Nel caso specifico, la donna usa il simbolo dell’acqua per generare un canale di comunicazione, quello del fuoco per attaccare, il vento per creare una barriera di nebbia (combinandolo con le fiamme) e il suolo per ergere una muraglia che si sposta come una valanga verso l’obiettivo. Naturalmente sono numerosissimi i manga e gli anime nei quali i superpoteri delle protagoniste sono basati sulla corrispondenza con i quattro elementi, a partire da titoli storici come “Sailor Moon” (Naoko Takeuchi) o “Magic Knight Rayearth” e “Card Captor Sakura” (CLAMP)
ma in questo caso si tratta di un’anticipazione di ciò che verrà sviluppato su più vasta scala con la comparsa dei membri della “God’s Right Seat”(“Kami no Useki”), un’organizzazione magica segreta fondata dal Papa per tenere sotto controllo i fenomeni paranormali. Infatti, gli affiliati sono quattro e hanno nomi italiani che rimanda agli elementi abbinati alle rispettive posizioni spaziali: Vento di Fronte, Fiamma di Destra, Terra di Sinistra e Acqua Dietro, con esplicito richiamo alle correlazioni tra natura e punti cardinali presente nella tradizione occultistica sia in Oriente sia in Occidente. [10]
Nel caso specifico, la donna usa il simbolo dell’acqua per generare un canale di comunicazione, quello del fuoco per attaccare, il vento per creare una barriera di nebbia (combinandolo con le fiamme) e il suolo per ergere una muraglia che si sposta come una valanga verso l’obiettivo. Naturalmente sono numerosissimi i manga e gli anime nei quali i superpoteri delle protagoniste sono basati sulla corrispondenza con i quattro elementi, a partire da titoli storici come “Sailor Moon” (Naoko Takeuchi) o “Magic Knight Rayearth” e “Card Captor Sakura” (CLAMP)
ma in questo caso si tratta di un’anticipazione di ciò che verrà sviluppato su più vasta scala con la comparsa dei membri della “God’s Right Seat”(“Kami no Useki”), un’organizzazione magica segreta fondata dal Papa per tenere sotto controllo i fenomeni paranormali. Infatti, gli affiliati sono quattro e hanno nomi italiani che rimanda agli elementi abbinati alle rispettive posizioni spaziali: Vento di Fronte, Fiamma di Destra, Terra di Sinistra e Acqua Dietro, con esplicito richiamo alle correlazioni tra natura e punti cardinali presente nella tradizione occultistica sia in Oriente sia in Occidente. [10]
Nella seconda serie di
“To-aru Majutsu no Index” manca l’equilibrio tra “magia” e “scienza” presente
invece nella prima stagione: per quanto riguarda la vicenda di Makoto Misaka e dei suoi cloni ci sono
pochi sviluppi significativi, incentrati più che altro sulla nuova convivenza
tra Accelerator (che un tempo
uccideva meccanicamente i replicanti) e Last
Order, l’ultimo prototipo sperimentale. Da questo punto di vista, il filone
che inizialmente aveva le connotazioni dello shônen di combattimento diventa quasi una commedia del genere slice of life, in cui non mancano
nemmeno gli accenni di gag romantica, nelle puntate dedicate ai sentimenti di
Misaka per Touma. Inoltre, in un breve arco narrativo che introduce i temi del
successivo spin-off (“To-aru kagaku railgun”), la protagonista è Kuroko Shirai, miglior amica e compagna
di stanza di Makoto e legata a lei da un rapporto di emulazione tale che lei
stessa pare una sua versione modificata. Nei più recenti successi manga
mainstream è spesso presente un accenno saffico, sempre in tono scherzoso e
comunque mai portato a compimento. [11] A tutti i livelli, non c’è un vero
approfondimento psicologico di questi personaggi secondari che prometterebbero
interessanti sviluppi collaterali sin dal nome. [12]Si
tratta di sottolineare le caratteristiche di una protagonista femminile
accostandola a una spalla che dimostra per lei devozione e ammirazione,
prendendola a modello assoluto. Nel caso di Kuroko, non solo apprezza la
bellezza fisica di Makoto ma, durante le missioni compiute per conto della Judgment (l’organo di controllo della
Città-Studio, ricalcato sulle commissioni disciplinari studentesche delle
scuole giapponesi, e parallela alla GROUP
che svolge la funzione d’intelligence) ne vuole emulare anche la forza
offensiva.
Altro personaggio
chiaramente inserito allo scopo di creare delle situazioni erotiche /
umoristiche è Seiri Fukiyose, una compagna
di classe di Touma molto prosperosa che, nell’anime, compare soltanto nel
“ciclo del Festival Daihasei”. In questo frangente, sembra che si completi il
meccanismo tipico del genere harem,
in cui il protagonista maschile si ritrova circondato dalle donne, sia
provocanti maggiorate sia innocenti lolite.
Nel complesso, quindi, il
giudizio sulla serie è inferiore rispetto a quello dato alla prima parte, anche
se bisogna operare delle distinzioni. La tendenza troppo evidente (e
immotivata) alle scenette equivoche penalizza molto un anime che invece dal
punto di vista tecnico avrebbe meritato un buon punteggio, sia per l’animazione
sia per l’evoluzione narrativa.
Sotto quest’aspetto, come ho
detto, ci si concentra di più sul “lato magico” e tuttavia si comincia a
delineare una fusione dei due versanti, che probabilmente si concretizzerà nel
seguito della vicenda.
http://youtu.be/uqEwvVIeFr4
[1] Lo
strumento magico prende il nome dalla croce che, secondo la leggenda cristiana,
eretta sulla tomba di Pietro nel luogo in cui oggi sorge il Vaticano.
[2] Il ruolo di comando delle
donne ai vertici delle istituzioni religiose, molto ricorrente nella cultura
pop nipponica, meriterebbe un approfondimento di tipo sociologico. Considerando
l’aspetto storico della questione, l’ordinamento delle donne è previsto dallo
statuto della chiesa anglicana americana dal 1974 (la prima donna vescovo è
stata Barbara Harris, ausiliare del Massachusetts) e nel 1992 è stato
introdotto anche in Inghilterra. Per qunto riguarda la chiesa cattolica, le
donne non possono raggiungere i gradi più elevati della gerarchia. La
[3] Il cognome potrebbe
derivare da una parte della tradizionale katana corta (?) o dagli ideogrammi
del nome del secondo figlio dell’Imperatore Meiji (anche se letti in modo
diverso).
[4] Un personaggio che appare
pochissimo (soltanto nel sedicesimo episodio) e rimane statico, con character
design visibilmente ispirato a Gandalf de “Il Signore degli Anelli”.
[5] La storia raccontata da
Orsola Aquinas è leggermente diversa: secondo quanti riportato nel settimo
light novel, il testo ispirato dall’esperimento del 1904, sarebbe stato
composto solo negli anni Venti in Sicilia, alla morte di un’ipotetica (e
fittizia) figlia di nome Lilith (!).
[6] L’edificio-prigione nel
quale convergono tutti i poteri di controllo di una città-stato deriva
direttamente dall’idea sociologica del panopticon di Michel Foucault e trova un
corrispettivo in moltissime opere di fantascienza. Ad esempio, per restare
nell’ambito dell’animazione giapponese recente si potrebbe citare Sybil, il
computer centrale che regola le informazioni in “Psycho-Pass”.
[7] Oltre che in “D-Gray” e
“Index”, Crowley compare anche in “Mahoroba Heartful Days” (Akira Kojima),
“evocato da uno dei ragazzi che vivono nel condominio.
[8] Si tratta di un bastone
che appare come un ibrido tra la normale croce clericale cristiana e il
tradizionale shakujô dei monaci buddhisti (bastone a sonagli), molto simile
all’arma usata dai vescovi di “07-Ghost” (Yuki Amemiya / Yukino Uchihara).
[9] Una serie di eventi e
tornei sportivi che contrappongono diverse squadre di ESPER con un’estetica che
ricorda molto le partite di quidditch di Harry Potter.
[10] Nel buddhismo esoterico
giapponese i Quattro Re Celesti (Shitennô) sono i guardiani che proteggono il
mondo dagli spiriti maligni. Essi sono una rielaborazione delle credenze
trasmesse dall’India e dalla Cina già a partire dal VI secolo anche se la loro
funzione nel sistema magico religioso è stata in parte assorbita da altri
raggruppamenti basati sul numero cinque o sull’otto. Nelle tradizioni di tipo
panteistico sciamanico esiste un analogo parallelo tra direzioni, elementi e colori
seguendo uno schema archetipico che va dai rituali druidici alle cerimonie dei
nativi americani e da qui al neo-paganesimo della religione Wicca.
[11] L’esempio più noto e
lontano nel tempo è probabilmente quello di Sakura e Tomoko (“Card Captor
Sakura”; CLAMP) o quello più maturo di Haruka Ten’ô [Ellis nella versione
italiana] e Michiru Kaiô [Milena] in “Sailor Moon” (Naoko Takeuchi), ma
recentemente il gioco si è spinto a livelli più marcati con Orihime Inoue e
Tatsuki Arisawa in Bleach (Tite Kubô) o Sakura Sakurakouji e Nenene Fujiwara in
Code:Breaker (Akimine Kamijô).
[12] Il nome Kuroko Shirai
contiene una dicotomia interna: “kuro” si scrive con l’ideogramma di “nero”
mentre “shira” corrisponde a quello di bianco.
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