giovedì 1 agosto 2013

A CERTAIN MAGICAL INDEX 2


 
 



La seconda stagione di “A Certain Magical Index” (“To-Aru Majutsu no Index 2”) è la prosecuzione della storia proposta nella prima serie, ovvero l’adattamento animato dei light novel dal settimo al dodicesimo volume.
Come nella prima serie lo sviluppo narrativo non è del tutto unitario e anzi si può suddividere in due filoni principali; da un lato l’aspetto “religioso” o “magico” della realtà e dall’altro l’approccio “scientifico”: due versanti sono legati dalla presenza centrale dello studente Touma Kamijô e dalla suora anglicana Index, una vera e propria banca-dati vivente che ha memorizzato il contenuto di 103.000 grimori magici e proibiti.
In particolare, qui sono presentate con più chiarezza le diverse organizzazioni magiche /spirituali che si fronteggiano per il dominio sulla conoscenza occulta (o per la conquista di nuovi spazi di espansione della fede?) e quindi una suddivisione schematica dei vari gruppi potrebbe essere utile per orientarsi.
 
Chiesa Puritana d’Inghilterra.  
I suoi componenti fondamentali erano già stati introdotti all’inizio della vicenda, quando Stiyl Magnus e Kaori Kanzaki erano stati inviati a recuperare Index, rifugiata nell’appartamento di Touma. Qui vengono mostrate le alte sfere dell’organizzazione Necessarius ( la Chiesa del Male Necessario) con sede a Londra. L’arcivescovo Laura Stuart muove le fila come diretta superiore del braccio operativo. Dal punto di vista narrativo, il nuovo personaggio consente di gettar luce sulla complessa ambientazione futuristica /steampunk: la Città-Studio nella quale vivono circa due milioni di persone (di cui l’80% studenti ed ESPER) è un luogo completamente regolato da una tecnologia sostenibile avanzata, mentre il resto del mondo sembra in un certo senso bloccato nel periodo vittoriano. Considerando il character design e l’idea di una donna forte al comando di una potente istituzione religiosa è inevitabile pensare a Caterina Sforza, il capo del Ministero dei Santi Affari in “Trinity Blood” (Sunao Yoshida / Kiyô Kujyô): anche se Laura ha un’aria più giovane e meno autorevole, ma dirige le operazioni per recuperare la “Croce di Pietro”, un potente artefatto magico che doveva essere sotto la custodia della Chiesa Romana. Usando tale strumento, i cattolici possono teoricamente conquistare qualsiasi luogo sulla Terra a patto che si realizzino alcune specifiche condizioni astrali ma essa è una “spada-pugnale” con la quale si possono uccidere i santi perché il suo metallo, proprio come i chiodi della crocifissione, estrae la debolezza degli eletti e li rende così inoffensivi.



Per questa ragione Kanzaki non potrà partecipare alla missione: la donna, che usa una nodachi mescolando tecniche giapponesi e occidentali, prima di abbracciare la fede anglicana era stata papessa di Amakusa. [2]

 La “Chiesa delle Distinte Dottrine” o “Amakusa Style Remixed Church” (Amakusa-shiki Jûji Seikyô) è una setta cristiana nipponica molto selettiva, che mantiene la propria segretezza nascondendo i riti nei gesti quotidiani. Il nome, che potrebbe sembrare fantasioso, trae spunto dall’esistenza storica dei cosiddetti “kakure kirishitan” che dovettero nascondere la loro fede dopo la Rivolta di Shimabara del 1638 e la conseguente persecuzione dei cristiani e la chiusura dei rapporti commerciali con gli europei in generale e con i portoghesi in particolare.

Dopo l’abbandono di Kaori Kanzaki, il ruolo di Supremo Pontefice è stato assunto da Saiji Tatemiya [3]che usa una spada a lama serpentina, probabilmente una rivisitazione della mitica Flamberga di Rinaldo da Montalbano, l’eroe del ciclo carolingio.

I capelli pieni di punte suggeriscono un’affinità con Touma, anche se il design di questo combattente lascia presagire il carattere misto del suo stile di lotta: la maglia molle con disegnata una grossa croce rossa rimanda chiaramente alle crociate e ai cavalieri di S. Giorgio; la pesante collana ornata da lunghi pendagli cilindrici è un attributo tipico degli antichi sciamani e le scarpe da basket e i pantaloni larghi sottolineano la fluidità dei movimenti, simili ai passi di breakdance (ed è forse quest’ultima caratteristica a richiamare  Mugen, il vagabondo di “Samurai Champloo”[geniale serie diretta da Shin’ichirô Watanabe nel 2004-2005] che mischiava elementi della danza di strada alla capoeira brasiliana).

 

Come dimostrano Tatemiya e Kanzaki nonostante siano esperti nella lotta mista, i membri della setta di Amakusa prediligono la spada e si rifanno in modo abbastanza esplicito alla tradizione delle kunoichi (donne ninja). Infatti, oltre ai due leader del gruppo nel primo blocco della seconda serie vengono presentate delle ragazze che, conservando alcuni tratti in comune con Kaori, non ne hanno il fascino né la sensualità. In particolare, prima che la situazione delle alleanze sia chiarita, Touma si trova a dover affrontare Uragami, una ragazza dai metodi e dall’aspetto molto simili a quelli della guardia del corpo Lan Fan del Paese di Xing (corrispondente alla Cina) in “Fullmetal Alchemist” di Hiromu Arakawa.

 

L’arco narrativo del “Libro della Legge” mostra i rapporti di forza esistenti tra le diverse organizzazioni in campo, descrivendo la gerarchia interna alla setta di Amakusa e alla Chiesa Romana.

Come Necessarius è guidato da Laura Strauss, anche nell’organizzazione cristiana le donne hanno un ruolo fondamentale, pur non avendo esplicitamente la leadership. Il Papa Matthai Reese [4]si serve di un vero e proprio esercito di suore combattenti – Agnese Forces -  ncaricate di recuperare il libro eretico scritto da Edward Alexander.

Nell’anime, il nome dell’autore non viene chiarito mentre nel manga il parallelo con Aleister Crowley è reso esplicito fin dall’inizio. Secondo la storia, il mago aveva iniziato a lavorare al suo grimorio per completare il corpus di regole che avrebbero posto fine al sistema magico della cristianità cominciando una nuova era, L’Eone di Horus (Æon of Horus). In realtà la stesura del testo risale un’esperienza in Egitto del 1904, quando il cerimoniere tentò di invocare delle entità sovrannaturali (le silfidi) utilizzando un rito ispirato alla demonologia secentesca. La creatura risvegliata da tale formula era Aiwass, che dettò le sue rivelazioni tra l’8 e il 10 aprile. [5] Nella fiction l’uomo, sfuggito alla morte, vive nel misterioso Palazzo Senza Finestre[6], dal quale dirige la Città-Studio col titolo di Sovrintendente Generale (Tôkatsu Rijichô) con lo scopo occulto di creare un Paradiso Artificiale sfruttando la bioelettricità dispersa dall’utilizzo reiterato dei poteri degli studenti ESPER.

Sarebbe interessante aprire una breve parentesi sulla fortuna della figura di Alisteir Crowley nella narrativa nipponica degli ultimi anni, che rinverdisce il recupero operato dalle star della cultura pop psichedelica occidentale degli anni ’60-’70. “A Certain Magical Index” non è infatti l’unico anime / manga nel quale compare un personaggio con questo illustre nome. In “D-Gray Man” di Katsura Hoshino uno degli esorcisti è Krory III, un vampiro convertito che, insieme ai suoi compagni, s’impegna nello sterminio del Male. [7] Tuttavia, la caratterizzazione dei due personaggi è sostanzialmente diversa perché, se in “D-gray” l’accento è gotico – anche se scherzoso – in “To-aru Majutsu no Index” sia il suo aspetto sia l’ambiente che lo circonda sono ispirati alla luce e suggeriscono il punto di congiunzione tra scienza e magia, rappresentato dalla pratica alchemica fusa alla tecnologia informatica. Il direttore dell’accademia è pallido, quasi albino e indossa un completo tradizionale cinese, come se si rifacesse alla leggenda cinese degli Otto Immortali, tuttavia la stanza piena di led e la soluzione nella quale è immerso (perché a testa in giù?) sono elementi fantascientifici che ricorrono nella maggior parte degli anime post-apocalittici / cyberpunk. 


 

 
 
  

La ricerca del Libro della Legge inizia con il salvataggio di Orsola Aquinas, una religiosa della Chiesa Romana che possiede le più potenti chiavi per decodificare i linguaggi occulti.

 Il nome Orsola è un riferimento alla santa mentre il cognome deriva chiaramente da Tommaso d’Aquino, considerato uno dei pensatori più importanti della Scolastica del XIII secolo nella quale si realizza il punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica. In questo senso, è idealmente complementare a Stiyl Magnus che, come ho già notato in precedenza, ha il suo omonimo in Alberto Magno, famoso teologo dello stesso periodo storico che postulava la convivenza pacifica tra religione e scienza. A causa delle sue capacità do “traduzione”, Orsola è considerata pericolosa dal Vaticano, che quindi decide di eliminarla e invia i suoi emissari a questo scopo. Salvata dalla Chiesa Anglicana, torna in patria, a Chioggia, dove viene nuovamente attaccata dagli assassini. 

L’organizzazione paramilitare è guidata da Agnese Sanctis una suora con una massa di treccine rosse, una divisa molto ridotta e un paio di scarpe con la suola altissima che somigliano ai tradizionali zôri giapponesi, ma s’ispirano alle “chopine”, calzature in voga tra la nobiltà europea nel periodo compreso tra il XV e il XVII secolo. Avendo circa la stessa età d Index, la ragazzina diventa un’ideale spalla nelle gag a sfondo sessuale che coinvolgono Touma, preso tra le due “lolita” e la procace Orsola. Per la verità, questa deriva quasi ecchi / harem rovina le potenzialità della serie togliendo mordente e profondità psicologica ai personaggi: si ha la sensazione che l’autore abbia aggiunto questi sketch ammiccanti più per compiacere il pubblico dei sondaggi che per una reale esigenza stilistica!





 

Le truppe armate sono dei veri e propri battaglioni di giovani suore tra le quali spiccano diverse figure che però, vista la ricchezza del materiale originale, nell’anime (e nel manga) vengono presentate di sfuggita. Sorella Lucia ha un carattere forte e una grande determinazione che le consente di affiancare Agnese nelle missioni più pericolose comandando un intero plotone. Anche lei si converte alla dottrina anglicana di Necessarius dopo essere stata sconfitta e poi salvata da Touma.

Angeline agisce seguendo il proprio credo, ma non è radicale come le sue compagne e spesso si lascia prendere dalle emozioni e dal dubbio. A causa della sua indecisione sembra pasticciona e goffa quando cerca di seguire alla lettera gli ordini per rientrare nelle grazie delle sue superiori. Si può presumere, infatti, che la ragazza, allevata in seno alla chiesa, abbia scelto la strada del sacerdozio per emulare Agnese e Lucia. I lunghi capelli biondi sono spesso legati in due trecce e i suoi occhi grandi ricordano molto Rosette di “Chrono Crusade” (Daisuke Moriyama).

Caterina è un’altra suora del corpo combattente Ha meno spessore e meno importanza bellica, anche se si dimostra una preziosa alleata dopo la conversione delle armate alla causa anglicana. Considerando l’aspetto fisico delle tre e il loro comune passato di orfane, esse costituiscono un “trio di supporto”, ossia un gruppo che, ricalcando in chiave pop e post-moderna il tema mitologico e artistico classico della triade femminile, torna in molti anime e manga a sfondo religioso. L’esempio più chiaro di questa costruzione narrativa è in “07- Ghost” (Yuki Amemiya / Yukino Uchihara) con Libelle, Athena e Angela, anche se in questo caso le donne non hanno un ruolo offensivo; o in “Chrono Crusade” (Daisuke Moriyama) dove le novizie, raggruppate in un unico insieme, non scendono in battaglia.

Inizialmente la devozione di Agnese alla causa la rende un’acerrima nemica della Chiesa Anglicana e della sua magia, anche se lei stessa ha particolari abilità, che derivano dalla sua grande croce, chiamata “Bacchetta del Loto” . [8] Tuttavia, come afferma Orsola, la sua fede non è basata sulla certezza ma sul dubbio e proprio questo credo non-monolitico le consente di vedere le pecche e le reali intenzioni della Chiesa Romana e di passare dalla parte di Touma durante il salvataggio di Orsola sulla Regina dell’Adriatico, una nave incantata originariamente creata da Roma per attaccare la fazione veneziana e sminuirne il potere e trasformata successivamente in una galera sulla quale anche la giovane è stata imprigionata con l’accusa di eresia per aver fallito la precedente missione.

Dal punto di vista dell’animazione, questo arco narrativo è il migliore della serie sia per quanto riguarda gli effetti scenici della flotta azzurra e luminosa in navigazione sul mare sia per il dinamismo dei combattimenti. Infatti, l’ammiraglia, con le caratteristiche visive della classica nave fantasma in stile “Olandese Volante” / “Perla Nera”, diventa subito teatro di una nuova battaglia che contrappone il nostro protagonista senza macchia a una delle eminenze della Chiesa Romana, Biagio Busoni, un vescovo fondamentalista che desidera ottenere la gloria terrena anche sacrificando delle vite umane e con questo obiettivo comanda ben mille soldati. La più notevole delle sue capacità offensive è “Il Peso della Croce” che schiaccia l’avversario con enormi crocifissi di pietra: tale tecnica ricorda uno dei supplizi inflitti alle presunte streghe dall’Inquisizione, mentre la “Croce della Santa Vergine Margherita” è un incantesimo basato sulla storia di Margherita di Antiochia, che uccise il serpente tentatore pugnalandolo con un crocifisso.




Lidvia Lorenzetti, conosciuta anche come “Mardi Gras” (Martedì Grasso, anche se l’originale giapponese “kokkai no kayô” significa letteralmente “martedì del pentimento”) è un’altra figura importante che si muove nell’ombra perseguendo i suoi scopi.  Trovandosi già ai vertici dell’istituzione cattolica, non cerca ulteriore potere ma desidera propagare il più possibile il Verbo. Per questo ordisce un piano per risvegliare la Croce di Pietro che, attivata durante le celebrazioni estive (“Daihasei-sai”), [9] dovrebbe convertire forzatamente tutti gli abitanti della Città-Studio.

Nella strategia per sfruttare la particolare configurazione astrale e la massa di energia sprigionata durante le competizioni è coinvolta anche Oriana Thomson, una formosa maga che combatte usando un mini-grimorio le cui pagine vengono strappate con i denti e lanciate verso gli avversari. La tecnica denominata “shortland” le permette di formulare diversi incantesimi mescolando i simboli dei quattro elementi e le conoscenze riguardanti i colori. Storicamente la magia elementale è diffusa tanto nelle credenze occidentali (dai riti celtici al moderno olismo di Wicca) quanto nell’esoterismo praticato nell’onmyôdô.




 Nel caso specifico, la donna usa il simbolo dell’acqua per generare un canale di comunicazione, quello del fuoco per attaccare, il vento per creare una barriera di nebbia (combinandolo con le fiamme) e il suolo per ergere una muraglia che si sposta come una valanga verso l’obiettivo. Naturalmente sono numerosissimi i manga e gli anime nei quali i superpoteri delle protagoniste sono basati sulla corrispondenza con i quattro elementi, a partire da titoli storici come “Sailor Moon” (Naoko Takeuchi) o “Magic Knight Rayearth” e “Card Captor Sakura” (CLAMP)





 

 ma in questo caso si tratta di un’anticipazione di ciò che verrà sviluppato su più vasta scala con la comparsa dei membri della “God’s Right Seat”(“Kami no Useki”), un’organizzazione magica segreta fondata dal Papa per tenere sotto controllo i fenomeni paranormali. Infatti, gli affiliati sono quattro e hanno nomi italiani che rimanda agli elementi abbinati alle rispettive posizioni spaziali: Vento di Fronte, Fiamma di Destra, Terra di Sinistra e Acqua Dietro, con esplicito richiamo alle correlazioni tra natura e punti cardinali presente nella tradizione occultistica sia in Oriente sia in Occidente. [10]


 

 

Nella seconda serie di “To-aru Majutsu no Index” manca l’equilibrio tra “magia” e “scienza” presente invece nella prima stagione: per quanto riguarda la vicenda di Makoto Misaka e dei suoi cloni ci sono pochi sviluppi significativi, incentrati più che altro sulla nuova convivenza tra Accelerator (che un tempo uccideva meccanicamente i replicanti) e Last Order, l’ultimo prototipo sperimentale. Da questo punto di vista, il filone che inizialmente aveva le connotazioni dello shônen di combattimento diventa quasi una commedia del genere slice of life, in cui non mancano nemmeno gli accenni di gag romantica, nelle puntate dedicate ai sentimenti di Misaka per Touma. Inoltre, in un breve arco narrativo che introduce i temi del successivo spin-off (“To-aru kagaku railgun”), la protagonista è Kuroko Shirai, miglior amica e compagna di stanza di Makoto e legata a lei da un rapporto di emulazione tale che lei stessa pare una sua versione modificata. Nei più recenti successi manga mainstream è spesso presente un accenno saffico, sempre in tono scherzoso e comunque mai portato  a compimento. [11]  A tutti i livelli, non c’è un vero approfondimento psicologico di questi personaggi secondari che prometterebbero interessanti sviluppi collaterali sin dal nome. [12]Si tratta di sottolineare le caratteristiche di una protagonista femminile accostandola a una spalla che dimostra per lei devozione e ammirazione, prendendola a modello assoluto. Nel caso di Kuroko, non solo apprezza la bellezza fisica di Makoto ma, durante le missioni compiute per conto della Judgment (l’organo di controllo della Città-Studio, ricalcato sulle commissioni disciplinari studentesche delle scuole giapponesi, e parallela alla GROUP che svolge la funzione d’intelligence) ne vuole emulare anche la forza offensiva.


 

Altro personaggio chiaramente inserito allo scopo di creare delle situazioni erotiche / umoristiche è Seiri Fukiyose, una compagna di classe di Touma molto prosperosa che, nell’anime, compare soltanto nel “ciclo del Festival Daihasei”. In questo frangente, sembra che si completi il meccanismo tipico del genere harem, in cui il protagonista maschile si ritrova circondato dalle donne, sia provocanti maggiorate sia innocenti lolite.

Nel complesso, quindi, il giudizio sulla serie è inferiore rispetto a quello dato alla prima parte, anche se bisogna operare delle distinzioni. La tendenza troppo evidente (e immotivata) alle scenette equivoche penalizza molto un anime che invece dal punto di vista tecnico avrebbe meritato un buon punteggio, sia per l’animazione sia per l’evoluzione narrativa.

Sotto quest’aspetto, come ho detto, ci si concentra di più sul “lato magico” e tuttavia si comincia a delineare una fusione dei due versanti, che probabilmente si concretizzerà nel seguito della vicenda. 

http://youtu.be/uqEwvVIeFr4



[1] Lo strumento magico prende il nome dalla croce che, secondo la leggenda cristiana, eretta sulla tomba di Pietro nel luogo in cui oggi sorge il Vaticano.
[2] Il ruolo di comando delle donne ai vertici delle istituzioni religiose, molto ricorrente nella cultura pop nipponica, meriterebbe un approfondimento di tipo sociologico. Considerando l’aspetto storico della questione, l’ordinamento delle donne è previsto dallo statuto della chiesa anglicana americana dal 1974 (la prima donna vescovo è stata Barbara Harris, ausiliare del Massachusetts) e nel 1992 è stato introdotto anche in Inghilterra. Per qunto riguarda la chiesa cattolica, le donne non possono raggiungere i gradi più elevati della gerarchia. La
[3] Il cognome potrebbe derivare da una parte della tradizionale katana corta (?) o dagli ideogrammi del nome del secondo figlio dell’Imperatore Meiji (anche se letti in modo diverso).
[4] Un personaggio che appare pochissimo (soltanto nel sedicesimo episodio) e rimane statico, con character design visibilmente ispirato a Gandalf de “Il Signore degli Anelli”.
[5] La storia raccontata da Orsola Aquinas è leggermente diversa: secondo quanti riportato nel settimo light novel, il testo ispirato dall’esperimento del 1904, sarebbe stato composto solo negli anni Venti in Sicilia, alla morte di un’ipotetica (e fittizia) figlia di nome Lilith (!).
[6] L’edificio-prigione nel quale convergono tutti i poteri di controllo di una città-stato deriva direttamente dall’idea sociologica del panopticon di Michel Foucault e trova un corrispettivo in moltissime opere di fantascienza. Ad esempio, per restare nell’ambito dell’animazione giapponese recente si potrebbe citare Sybil, il computer centrale che regola le informazioni in “Psycho-Pass”.
[7] Oltre che in “D-Gray” e “Index”, Crowley compare anche in “Mahoroba Heartful Days” (Akira Kojima), “evocato da uno dei ragazzi che vivono nel condominio.
[8] Si tratta di un bastone che appare come un ibrido tra la normale croce clericale cristiana e il tradizionale shakujô dei monaci buddhisti (bastone a sonagli), molto simile all’arma usata dai vescovi di “07-Ghost” (Yuki Amemiya / Yukino Uchihara).
[9] Una serie di eventi e tornei sportivi che contrappongono diverse squadre di ESPER con un’estetica che ricorda molto le partite di quidditch di Harry Potter.
[10] Nel buddhismo esoterico giapponese i Quattro Re Celesti (Shitennô) sono i guardiani che proteggono il mondo dagli spiriti maligni. Essi sono una rielaborazione delle credenze trasmesse dall’India e dalla Cina già a partire dal VI secolo anche se la loro funzione nel sistema magico religioso è stata in parte assorbita da altri raggruppamenti basati sul numero cinque o sull’otto. Nelle tradizioni di tipo panteistico sciamanico esiste un analogo parallelo tra direzioni, elementi e colori seguendo uno schema archetipico che va dai rituali druidici alle cerimonie dei nativi americani e da qui al neo-paganesimo della religione Wicca.
[11] L’esempio più noto e lontano nel tempo è probabilmente quello di Sakura e Tomoko (“Card Captor Sakura”; CLAMP) o quello più maturo di Haruka Ten’ô [Ellis nella versione italiana] e Michiru Kaiô [Milena] in “Sailor Moon” (Naoko Takeuchi), ma recentemente il gioco si è spinto a livelli più marcati con Orihime Inoue e Tatsuki Arisawa in Bleach (Tite Kubô) o Sakura Sakurakouji e Nenene Fujiwara in Code:Breaker (Akimine Kamijô).
[12] Il nome Kuroko Shirai contiene una dicotomia interna: “kuro” si scrive con l’ideogramma di “nero” mentre “shira” corrisponde a quello di bianco.

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