venerdì 20 gennaio 2012

DONNE: CUORE DEL MONDO




La cosiddetta womenomics, la nuova formula per la crescita economica supera le vecchie politiche per le pari opportunità e unisce l’attenzione per le attività femminili, la sostenibilità ecologica e la produttività. I progetti equi promossi da Bottega Solidale sono attivi in più di 40 e coinvolgono circa 170 cooperative, molte delle quali sono formate da donne. Oggi il 96% del microcredito va a favore delle associazioni “in rosa” per la valorizzazione del territorio e dell’artigianato a livello locale. In molti casi l’indipendenza finanziaria comporta anche un miglioramento delle condizioni generali di vita, maggior istruzione e incremento demografico. I piani di cooperazione e dalle ONG in Asia, Africa e America Latina non si basano soltanto sulla giusta ripartizione dei guadagni, ma si occupano anche di garantire la scolarizzazione, corsi pratici di avviamento al lavoro e seminari sui diritti delle classi “deboli”.
Ad esempio PACHAMAMA è un progetto peruviano che assicura alle lavoratrici un’educazione e l’indispensabile conoscenza sul tema della violenza in famiglia: gli indumenti andini e i soprammobili (statuette di terracotta nera e vasellame decorato con mortivi geometrici “in negativo”)hanno uno straordinario cromatismo. Ciascuno racconta una storia.
Analogamente in Guatemala si cerca di recuperare una società gravemente danneggiata dai traumi di trentacinque anni di guerra civile, attraverso la commercializzazione di tessuti tradizionali e anche in Bolivia si sta rivalutando l’apporto creativo delle donne, e in particolare delle indigene aymara che per la prima volta, con la presidenza di Evo Morales, hanno avuto una degna rappresentanza nel governo. Il problema principale, infatti, è sempre stato quello di far arrivare in alto la voce degli svantaggiati, ma si è capito che questo salto è possibile se si creano dei consorzi.
Diverse iniziative riguardano la rivalutazione delle risorse ambientali nei Paesi arabi. Il Marocco è una terra dai cento colori: lo zafferano, l’oro rosso viene raccolto e preparato dalle collaboratrici di TAOULINE; nella zona polverosa abitata dalle capre le piantagioni di alberi d’argan donano un senso di pace e tranquillità. Le proprietà cosmetiche dell’olio ricavato dalla pasta di questi frutti sono ormai note e la forte domanda internazionale rischiava di innescare uno sfruttamento selvaggio della natura, deturpando l’ecosistema e sottraendo profitti alla popolazione berbera. In Palestina le donne si sono riunite per far fronte a una realtà ancora più complessa: negli Stati colpiti dalla brutalità di un conflitto, le madri sono il vero pilastro delle comunità mutilate. Le immagini che del saponificio dell’Association of Women’s Action for Training &Rehabilitation (AOWA), ricordano la casa-rifugio descritta nel romanzo Una Primavera di Fuoco di Sahar Kalifah, un luogo intimo, al sicuro dalle bombe, un posto in cui le mogli, aspettando i mariti combattenti, si danno da fare, ognuna secondo le proprie capacità.
L’arte si affianca alla quotidianità. In uno dei quartieri più disagiati del Cairo l’ingegno femminile ha ideato stoffe di materiale riciclato, in un ciclo vitale simile a quello che Vik Muniz aveva generato nella discarica di Rio de Janeiro in Brasile. Spiragli che possono cambiare la mentalità delle persone. È difficilissimo spiegare i concetti occidentali di parità di genere in contesti dominati da una millenaria cultura machista, come ad esempio in India, dove i progetti di cooperazione sono concentrati sul commercio di capi d’abbigliamento e spezie. Ma se il messaggio riesce a filtrare si verificano mutamenti sostanziali: nell’ultimo decennio il tasso di mortalità infantile dovuta “all’ aborto selettivo” è in diminuzione anche se un recente studio sulla povertà e la malnutrizione dimostra che c’è ancora molto cammino da percorrere.

In Italia le esperienze imprenditoriali al femminile e la creatività individuale dei migranti, soprattutto nel settore gastronomico, si stanno rivelando fondamentale per vincere la crisi e il profumatissimo buffet offerto da Bottega Solidale per l’inaugurazione della mostra a Castello D’Albertis e i laboratori culinari che seguiranno (28 gennaio; 18 febbraio e 17 marzo) sono una prova certa: saporito riso dai mille aromi, torte al cioccolato scuro, e succhi gialli e rossi completamente naturali sono una festa per il palato e per gli occhi. Il cibo e gli oggetti esposti, così come i film che verranno proiettati a febbraio (il 9 al Cinema America e il 16 al Castello, alle 21), sono l’occasione per vero incontro culturale che continuerà fino a fine marzo con l’apertura al pubblico e alle scuole, per mostrare a tutti, giovani e non, le potenzialità di un modello interetnico di sviluppo.


http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique25

Nessun commento:

Posta un commento