mercoledì 12 agosto 2015

ALLEN & THE RED GLOBE


Condannata ancora e ancora.

Sopporto.

BIGFOOT

Condannata ancora e ancora.

Sono gonfia come una mongolfiera.

Sono un pupazzo di pezza.

Rotto.

Un batrace col corpo a palla.

Devo accettare di non piacermi ma … ho fatto tutto questo per arrivare a una nuova vergogna? Cause discrasiche. In serata avrò il cardiologo a domicilio per togliersi il dubbio che non sia un problema cardiaco. “Gli diremo di essere il meno invadente possibile ma devi subire anche l’umiliazione dell’elettrocardiogramma”.

Gocce omeopatiche per ridurre le circonferenze venose. Gocce omeopatiche per dormire. Gocce artificiali per non impazzire.

Mi trasportano in ambulanza. Ultima sacca: rifiuterò qualsiasi altra cosa perché lo stress è troppo doloroso e, se devo uscire, che sia per qualcosa di piacevole come un caffè o di necessario come il check per il nuovo tatuaggio. I ragazzi mi mancano quanto un’abitudine quotidiana che di colpo sparisce; la bozza è indispensabile per sapere come sarà la mia pelle a settembre. Una tela da dipingere con gli aghi e l’inchiostro azzurro. E tuttavia … “è impossibile fermarsi contromano in via XXXX e persino il parcheggio accanto alla centrale atomica pare troppo lontano per le preoccupazioni materne di Cassie. O per la cattiveria livida di D. voglio accusarla di essere falsa. Mary Ellis tenta di uscire e di gridare ma non ho intenzione di permetterglielo. Prenderò per buono ogni piccolo rimedio contro questa nuova maledizione.

Il braccio rosso di Allen, le mie gambe enormi

Voglio andare a casa, sentirmi AMATA, SODDISFATTA, poter parlare senza che mi si chiudano gli occhi.

Violet ha accettato di essere così: problemi di tiroide, le hanno detto … e ha un marito, e un cane. Io resisterò. Stringerò i denti, non guarderò più giù (Donna senza caviglie).riuscirò ad essere brillante anche oggi, a non lasciarmi trascinare dall’onda nera? Passerà Annie con il pane appena sfornato e forse – forse – una sorpresa perché il suo cuore è grande e dolcissimo. Le amiche di Cassie invece vanno prese con precauzione, elaborando evitamenti per non scontrarsi col muro della normalità.

Phoenix non me le manda a dire, lei è troppo diretta e non sa fare la spesa “Una melanzana vale l’altra” “No, a me piacciono solo quelle lunghe o quelle mini” Le Bonus-zane come quelle di Doraemon. Il gioco di parole giapponese è intraducibile ma io m’impegno in ogni cosa che faccio e credo di aver diritto a un premio: una vacanza che sia vacanza vera, vacanza da me stessa. Su un’isola campana, in Portogallo o a New York, a questo punto non conta. Anche la Riviera andrebbe bene, per vedere mio fratello prima della Fiera.  Mi accontenterei di oggetti, dato che non ho avuto nemmeno kil regalo di compleanno o quello di onomastico, dato che è il primo anno che il 14 agosto non vedrò i fuochi pirotecnicamente deludenti sparati sul porto. Ogni anno sul terrazzo faceva freddo ma questa è l’estate più calda del secolo e io sono bloccata.

 

“Fatele una fiala di ferro” ordina il primario Stranamore appena tornato da Rodi, bronzeo come un bronzo di Riace, con i ricci ben scolpiti dalla lacca, il camice svolazzante e un codazzo di specializzande come nei telefilm. Le cartelle sui letti. Il peso lievita insieme ai liquidi.

Aggiungo punti esclamativi e sottraggo numeri dal quaderno.

Certo sì, imbroglio ma voglio armonia nel piatto e un’imbronciata serenità.

 

 

Chiedo a Tyler se verrà a trovarmi. Ogni giorno un diversivo: un po’ di lettura / scrivere / guardare / compagnia / scrivere così si arriva al tramonto.

I negozi saranno chiusi sabato. È ferragosto. “Vai tu a cercare frutta e verdura” il frigo quasi vuoto” “No. È mercoledì. Ci vado domani pomeriggio” detesto soggiacere alle logiche da paesino, è come essere rinchiusa in un piccolo mondo antico fatto di regole e ore d’aria.

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