lunedì 17 agosto 2015

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“Che c’è? Parla invece di schiaffeggiarti” Alzo le spalle “Va proprio male oggi” sono scoppiata a piangere al telefono con la dietista. Non so che fare e mi sembra di ragionare con nuvole di vapore invisibile (gonfia come un gyouza). L’osservatrice garantisce proporzioni matematiche entro sera, ma come ci arriverò io, alla sera? Non ho appigli se non Cassie che, troppo facilmente, diventa D e parla di un 38 impossibile e spaventoso.

 

Ho dormito fin verso le 5.

Sono riuscita a vedere più di mezz’ora di film senza distrarmi (Questo lo devo scrivere tra le cose positive. Non posso permettere che la barriera crolli) Seguo il programma. Mi sento rinfrescata dopo la doccia e scenderò a invitare la vicina per domani, o forse sto solo cercando sostegno. Oggi dovrebbe passare Tyler, ma sul tardi: verso le sei (Non penso prima) Prendo un appunto  – Controllare Chruncyroll per avere dei buoni argomenti, essere brillante, non scivolare di tono. Oggi sono caduta di nuovo inciampando nelle stampelle che erano per terra, ironico vero?

Ho  dormito fin verso le 5,

ma mi sento stremata, svuotata ancora e ancora, come se qualcuno mi scavasse dentro con un cucchiaio appuntito – Un suono sordo e affilato.

 

Guardo fuori. Vorrei uscire. Aspetto mercoledì e la macchina di Dick come la benedizione del sole sulla pelle. Intanto mi siederò sul poggiolo a prendere un po’ d’aria. Le caviglie torneranno normali quando riprenderò a camminare, dicono. Settembre. Intanto tra due giorni andrò a comprare un regalo per Megami. Il 29 è il suo compleanno e io la vedrò il 25, dato che lei è in festa solo il martedì. “Porta male festeggiare prima” mi raccomanda Cassie, ma tanto noi non partiamo più per il Paese perché Phillys ha paura di prendere il treno (Ridicolo!) quindi poi non avremmo un minimo di autonomia dovendo dipendere dall’auto di suo marito e dai suoi dispetti – Capace di dire che il motore non funziona solo per non farcela usare! – e allora tanto vale rimanere qui. Almeno ho un po’ di compagnia, chiedendo a destra e a manca. Potrei persino farmi portare al mare se volessi, ma il tempo si è rotto, come si suol dire e io sono tornata alla manica lunga per cui sì, potrei andare fino alla Boca, ma solo per passeggiare e farmi massaggiare i piedi dalle onde e certo mi piacerebbe ma non per la cosa in sé quanto per l’idea da cartolina di me in quel paesaggio (Roba da selfie).Vorrei avere la capacità di rilassarmi senza fare niente, immersa nel puro reale OZIO (quello romano da triclivio /chaise longue si tradurrebbe in due ore di sano lettino da spiaggia).

Da qualche parte urlano “Vuoi chiudere quella bocca???” e i cani abbaiano dal piano di sotto. Pensavo fosse un videogioco, ma dev’essere la vita vera. C’è poca differenza. Seguo uno schema, imparo i trucchi per sparare ai mostri. A fine serata, salvo la partita e poi il giorno dopo ricomincio.

 

 Cassie mi carezza la testa “Scendo in cantina” sono di nuovo triste perché Tyler non è venuto  ma fare due chiacchiere della porta accanto con Hortensia mi risolleva un pochino Mentre lei parla al telefono con Rose, io ho una voglia terribile di allungare la mano e spegnermi la sigaretta sul polso, solo per provare un po’ di sollievo. Nemmeno Virginie è in casa. Sprofondo di nuovo nel vuoto. Ok respiriamo e andiamo a fare gli esercizi mentre un dvd si registra dentro il pc. Per ogni evenienza: se partiamo oppure no.

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