sabato 8 agosto 2015

LILLY PASCAL


 
Non riesco a dormire

Lilly è arrivata prima del previsto e Serendity mi chiama proprio quando sto per scivolare nel mondo di Orfeo. Partirà per tre settimane e non so come passerò i pomeriggi vuoti e le mattine, suddividendole in mini-porzioni di lavoro in multi-tasking, uno schizzo. Mi ri-appassiono ai fumetti

 

Sto,

con un panno bagnato in testa contro il dolore che portail caldo; o la mancanza di riposo. Riuscirrò a vedere Downton Abbey alla TV stasera, fare gli esercizi, scrivere… Scrivere … sento che è importante per me in questo momento, più che leggere disordinatamente cose leggere, senza troppo spessore: light novel e manga aretrati. L’ultimo Yakumo non era male. Parte di un universo mixed media che sviscero solo in parte mentre di là c’è Lilly che parla di orchidee selvatiche e di tendini lesionati. Non è belllo che io sia così vincolata all’aspetto fisico di una persona. Non sempre lo supero, non sempre riesco a parlare scavando fino al lato intellettivo ma se mi fermo son perduta, dato che non voglio essere egoista o tanto superficiale da giocarmi un’amicizia solo per qualche chilo di troppo. Sono circondata da donne burrose, donne Botticelli, donne Botero, donne Goya. Non siamo obbligati a ricercare la perfezione che non esiste e, tra l’altro, la mia idea di perfezione sarebbe alquanto opinabile in qualsiasi modo la si volesse analizzare

 

Sto,

in silenzio

perché i gradi centigradi risvegliano D che diventa peggio di una Fräu nazista. Trovo le risposte nei Placebo perché voglio negare che sia avvenuto il disastro ma devo stare attenta cocentrarmi, passare mezz’ora a esercitarmi nella camminata (Bastoni / Piede / Piede) e tirar’nnanzi  - come si dice a Napoli. E penso al figlio di Walter White che vive con le stampelle e una paresi cerebrale, ma lui esce accidenti. ESCE!

Io subisco la vessazione di un borbottio continuo “Alzi la radio apposta per non sentirmi!”
“Sì” voglio essere serafica per ridurre l’impatto. Il dolore sarà meno intenso se il sole non brucia.”Sei pessima” “Sì” ammetto persino il mio limite ultimo. Alla fine

La mordo

E butto le stampelle.”Stai ferma, BESTIA!”; E allora i spengp e gioco a stare ferma immobile

Piango senza lacrime ma è come se avessi singhiozzato tutto il giorno.

La tartaruga porta-incenso ha un lato del mudo un po’ annerito.
 
 

 
 
 

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